dimanche 27 décembre 2015

DESTINO, il cortometraggio di Salvador Dalì e Walt Disney


Destino è un cortometraggio di 6 minuti e 31 secondi che mette in movimento l'immaginario di Salvador Dalì secondo le prospettive di Walt Disney, le musiche sono di Armando Dominguez. Si tratta di un progetto ideato nel 1945 dai due grandi e mai realizzato fino al 2000 quando il nipote di Walt Disney decide di riprenderlo. Vi propongo di vederlo assieme e di seguire tutte le corrispondenze, le  specularità, le assonanze, senza porsi troppe domande, ma cercando ognuno le proprie risposte. Il mio modo per augurarvi buone feste!

mardi 22 décembre 2015

I POETI E LA PUBBLICITA': D'ANNUNZIO E I FUTURISTI


Il 15 gennaio 2016 parteciperò alla conferenza "Les poètes et la publicité" a cura di Marie-Paule Berranger et Laurence Guellec, a Parigi, alla Sorbonne Nouvelle.  

Il mio intervento riguarderà i poeti e la pubblicità in Italia. In particolare affronterò, mettendole a confronto, le esperienze di Gabriele D'Annunzio e dei futuristi.

D'Annunzio battezzò molti prodotti alcuni dei quali sono ancora in commercio, come i biscotti SAIWA e la penna Aurora. Senza contare i liquori come Il Sangue Morlacco e l'Aurum. Inoltre il Vate diede all'automobile il genere femminile, prima si usava il maschile, "gli" automobili. D'Annunzio fu un cantore della nascente civiltà dei consumi, lo fece per arginare i suoi debiti e per un "vivere inimitabilie" che lo voleva sempre al centro della scena. 

D'altro canto abbiamo l'esperienza dei futuristi. Marinetti prima e Depero poi (che scriverà un apposito manifesto, "Il futurismo e l'arte pubblicitaria" del 1931 contenuto nel Numero Unico Futurista Campari) arrivano ad identificare la dimensione poetica e artistica con quella pubblicitaria. 

La pubblicità in Italia alla fine del XIX sec viene chiamata "réclame", termine che non scomparirà per indicarla. I futuristi includono nei loro testi (si pensi "Bif& ZF + 18 = Simultaneità – Chimismi lirici" di Soffici del 1915 detto più semplicemente "Chimismi lirici") svariate citazioni di prodotti che entrano in un segno di appartenenza del poeta alla modernità. 
Tuttavia ad entrare direttamente nella produzione pubblicitaria sono in pochi. Per Marinetti la poesia pubblicitaria è parte del tentativo di accreditare il movimento come arte di stato. Il futurismo infatti punta proprio a questo, come già ho trattato nel mio libro "Potere Futurista".  


Interessanti a proposito sono due opere del 1937 firmate da Effetì (come lo chiama Giordano Bruno Guerri), "Il poema di Torre Viscosa" e "Il poema del vestito di latte". Entrambi i lavori vengono prodotti per la SNIA VISCOSA, fabbrica di Franco Marinotti (strano a dirsi ma il suo cognome è simile a quello del capo del futurismo). La viscosa è il tessuto autarchico pubblicizzato dal regime, una sua variante italiana è il LANITAL realizzato proprio con la caseina derivata dal latte. Un progetto ripreso anche recentemente da una stilista tedesca, Anke Domaske. Marinetti celebra tutto questo in una poesia promossa dalla SNIA con copertina di Bruno Munari.


In attesa di un prossimo intervento anche in Italia per poter parlare più diffusamente del tema, vi porgo i miei più alfanumerici saluti


mercredi 16 décembre 2015

UN BOTTICELLI IN CORSICA, ESTREMA E DINAMICA GRAZIA






Due immagini, si tratta di una tela attribuita al giovane Botticelli, presente nel Museo Fesch di Ajaccio, in Corsica, queste le istantanee da un documentario di France 3. 
Da contemplare queste due inquadrature e il volto del bambino che come quello della madre par esser dotato di vitale mobilità (un accostamento potrebbe esser fatto con lo sguardo delle icone russe). Insomma una pittura di estrema e dinamica grazia.

dimanche 22 novembre 2015

L'art nouveau dell'antichità

Uno dei miei primi video poetici è arrivato ad un interessante numero di visualizzazioni ed è dedicato all'arte minoica. Un periodo che da sempre mi ha affascinato, l'art nouveau dell'antichità potremmo dire con un paragone azzardato ma significativo per la gioia creativa e la felicità esistenziale che emanano queste pitture a contatto con la natura. La civiltà minoica va dal 1700 al 1450 a.c.  Risaliamo quindi a più di 3500 anni or sono per trovarci nel pieno di un periodo che ha segnato la cultura mediterranea, sull'isola di Creta.

mercredi 21 octobre 2015

CONSIDERAZIONI SULLE STRUTTURE ESPOSITIVE: DA ITALIA '61 A EXPO 2015




Con grande gioia riprendo le attività del mio blog. Il mio intevento riguarda le strutture espositive italiane, eredità delle grandi esposizioni universali e nazionali, che nell'Europa del XIX sec mettevano in luce le produzioni e le eccellenze degli stati nazionali. La Tour Eiffel, come è noto, è un lascito di questa cultura. E non solo, anche il Borgo Medievale di Torino, è ciò che rimane dell'Esposizione Generale Italiana del 1884. Ma facciamo un salto in avanti e concentriamoci su strutture più recenti.

Il Palazzo del Lavoro di Torino, costruito per Italia '61, del quale parlai nell'ultimo, non recente, articolo prese fuoco il 20 agosto di quest'anno, e certamente non si è trattato di autocombustione. Il palazzo permane in un triste stato di rudere carbonizzato finché non prevarrà qualche interesse commerciale a "nobilitarlo". Il capolavoro di Nervi giace quindi distrutto in uno scenario post-industriale che contrasta con la volontà di riqualificazione della città.
Le costruzioni realizzate a Torino per le Olimpiadi 2006, così come altre infrastrutture, sono deserte. Non so cosa ce ne facciamo di una pista di pattinaggio, manco fossimo nel nord Europa! Inoltre parlerei della Stazione di Porta Susa che, realizzata nel contesto delle Olimpiadi, oggi appare una grande serra priva di servizi e sovradimensionata per le esigenze di una piccola città sabauda.

Tuttavia le strutture di Italia '61 e delle Olimpiadi, quando attive, conservavano una dimensione di accoglienza, adeguata alle esigenze del pubblico, che è venuta a mancare a Expo Milano 2015. L'errore di Expo Milano 2015 è stato di mettere in piedi padiglioni che, come concezione, sono ancora ottocenteschi, e non hanno saputo rispondere a genti provenienti da tutto il mondo. Si tratta di un fallimento, ma non del sistema ricettivo, si tratta di un fallimento della progettazione architettonica. Un fallimento attribuibile agli architetti, certamente condizionati dalla politica ma non per questo giustificabili, che non hanno saputo misurare spazi tempi e utenze.  Expo Milano 2015 doveva rappresentare il mondo nel 2015, essere molto più grande, con padiglioni di grande capienza o multipli, e i flussi del pubblico mai interrotti. Si dovevano creare le condizioni di un continuum espositivo e non di una via crucis. Il concetto di continuità infatti era alla base anche delle gallerie commerciali che si affermarono a Parigi ormai due secoli fa, proprio quei "passages" di cui parla Walter Benjamin nei suoi scritti.
Alcuni padiglioni di Expo Milano 2015 si sono rivelati straordinari dal punto di vista delle tecniche di comunicazione, con impiego di ottimi materiali, il fallimento sta nel rapporto con il pubblico. E in una architettura sempre più distante dalla vita reale, distante dalla vita del cittadino, sia nella sua vita quotidiana che in quella massificata delle esposizioni contemporanee.

Max Ponte

mercredi 8 avril 2015

La ruggine e l'oblio sul Palazzo del Lavoro, a Torino


Al Palazzo del Lavoro di Torino ci entrai nel 1996 per accompagnare un amico del liceo iscritto per sbaglio ad Economia. Poi per sbaglio lui continuò ad iscriversi a tante altre facoltà. Il Palazzo del Lavoro è l'opera dell'architetto Pierluigi Nervi, realizzata per Italia '61. Qualche giorno fa percorrendo corso Unità d'Italia con l'auto ho deciso di fermarmi e fotografare la metallica costruzione. La facciata esposta sulla principale arteria cittadina rivela ancora l'ottima e ariosa qualità dell'edificio (foto sotto), ma la facciata laterale (foto sopra) è un arrugginito e degradante spettacolo.



Un pessimo biglietto da visita per la città. visto che il Palazzo del Lavoro si trova alle porte di Torino. Inoltre l'edificio è considerato fra i capolavori di Nervi, che ho scoperto, tre anni fa in vacanza a Marsala, aver costruito in quella località mediterranea degli hangar per gli idrovolanti.
Passate le Olimpiadi Invernali del 2006, i 150 anni dell'Unità d'Italia, e passati tutti i santi possibili e le ipotesi inutili della politica, il Palazzo del Lavoro rimane lì, monumento evidente ad un lavoro che non c'è. Un caso anomalo in una città sensibile al decoro urbano, una falla nella mappa di Augusta Taurinorum, in attesa di uscire dall'oblio. Intanto anche il mio amico del liceo è riuscito a laurearsi, quindi anche il Palazzo potrebbe di buon grado abbandonare il mondo dell'archeologia "rusinenta" - per usare un aggettivo piemontese.


Max Ponte

vendredi 27 mars 2015

POTERE FUTURISTA nelle librerie digitali


Finalmente nelle librerie digitali POTERE FUTURISTA, un saggio dedicato al rapporto del futurismo con la politica  con il potere con lo stato con la società. Il libro è disponibile in formato digitale (pdf) a 2 euro e 99 cent. Lo trovate su Bookrepublic, Ibs e Gplay.
Questo il link consigliato: https://www.bookrepublic.it/book/9786050367102-potere-futurista/

vendredi 20 mars 2015

ANTONIO LIGABUE alla radio raccontato da Enrica Merlo

Enrica Merlo racconta Antonio Ligabue in una puntata del suo programma "Gatti, poesie e matite colorate", un'occasione per riscoprire la vita di un artista eccezionale

mardi 3 mars 2015

Sandra Baruzzi e la ceramica



Vi ripropongo la mia puntata di Ondivago dedicata alla ceramica registrata il 23 luglio 2013, una puntata radio in cui possiamo ascoltare la voce dell'artista Sandra Baruzzi. Ritrovate qui il documento audio integrale.
Particolarmente interessanti le creazioni della Baruzzi che affrontano e declinano il tema dell'architettura urbana. Qui la lettura della contemporaneità si materializza in oggetti sospesi, giochi? presepi agnostici? plastici lessicali?

Sandra Baruzzi, Onda Urbana, 2013
Per le opere di Sandra Baruzzi potete visitare il sito dell'artista

lundi 9 février 2015

UN CHIEN ANDALOU


Vi propongo il celebre film UN CHIEN ANDALOU del 1929 scritto, prodotto ed interpretato da Luis Buñuel e Salvador Dalí, e diretto dal Buñuel. Si tratta del capolavoro assoluto del cinema surrealista qui nell'edizione restaurata e sonorizzata degli anni '60. Lo trovate nella versione completa, sono esattamente 16 minuti. Atmosfera onirica e flusso di immagini che lascia all'osservatore un senso di spaesamento ma ognuno di noi potrà ritrovare riferimenti personali. La scrittura surrealista è "automatica" e allo stesso tempo anche l'evoluzione del film sembra tale, per quanto sia intervenuto il montaggio. Al centro la relazione fra due amanti e molti particolari ieri ed oggi di forte impatto, certamente di non facile lettura ma non è la lettura immediata l'obiettivo degli autori. Ripeto 16 minuti ed interroghiamoci su quanta spazzatura e di lunga durata infesti i nostri schermi. Interroghiamoci sul cinema, sull'arte e sulla letteratura di consumo, intanto buona visione!

samedi 31 janvier 2015

Il rock e i Rolling Stones, il mio intervento in TV


Il mondo del Rock e i Rolling Stones, il rapporto con la cultura e l'arte è più stretto di quello che pensiamo. Dal logo dei Rolling Stones alle performances di Jagger, la band è un esempio di arte totale.
Ecco il mio intervento al programma televisivo di Frankie Converso "Rock In Town", puntata dedicata ai Rolling Stones tenutasi presso "Limo in the City", Torino, e andata in onda sul digitale terrestre e in rete il 16 dicembre 2014 (Canale For Music TV). Info: http://www.rockintown.it

vendredi 23 janvier 2015

Giulio Carlo Argan in un documentario di Radio 3


La figura di Giulio Carlo Argan, critico d'arte che ha segnato il secondo Novecento italiano, le sue idee, le sue posizioni, le sue mostre, il suo rapporto con l'arte contemporanea. "Al mondo non c'è niente di più bello che capire", Costantino D'Orazio lo racconta a WIKIRADIO su Radio 3, potete ascoltare e scaricare la puntata qui.

mercredi 14 janvier 2015

L' eredità dell'arte povera



Il movimento ARTE POVERA e la TRANSAVANGUARDIA sono le invenzioni tutte italiane ed internazionali del dopoguerra. In particolar modo il movimento ARTE POVERA che si afferma alla fine degli anni sessanta segnerà l'arte contemporanea italiana fino alla fine del secolo e la definirà in giro per il mondo. Il Castello di Rivoli è il museo che rappresenta meglio di altri questa tendenza. Nel 2010 ho intervistato Antonio Tucci Russo, il gallerista dell'Arte Povera per eccellenza. Ritrovate qui il documento sonoro trasmesso alla radio.

samedi 10 janvier 2015

Arrigo Lora Totino / Il poeta visivo sonoro performativo



Arrigo Lora Totino, uno fra i maggiori esponenti della poesia sperimentale e delle arti (sonore, visive, performative) del secondo novecento, vive a Torino. Ho scritto tempo fa un articolo che raccontava della mia visita alla sua casa atelier (lo ritrovate qui). Ora esce per Campanotto un importante testo a lui dedicato, opera di Renato Barilli e Pasquale Fameli. Appuntamento lunedì 12 gennaio ore 18 al Circolo dei Lettori, a Torino.



lundi 5 janvier 2015

GIPI E ZEROCALCARE, la nona arte in Italia




Il fumetto è detto "nona arte", sarebbe il francese Claude Beylie a proporre per primo questa definizione nel 1964 in un articolo dal titolo "Il fumetto è un arte?" pubblicato nel 1964 presso "Lettres et médicins".
Il fumetto in Italia è stato visto sempre con grande diffidenza a livello artistico, mentre successo a livello culturale ha riscosso in altri paesi. Un notevole contributo per lo sdoganamento di questa forma espressiva l'hanno dato tuttavia gli artisti italiani degli ultimi anni. Gipi è stata una figura importante, che ha portato il fumetto laddove prima non era arrivato. Le sue tavole sono state valorizzate (ricordo la mostra a Torino in occasione di Artissima) come prodotto dell'arte contemporanea italiana. E lo stesso Gipi fa diretto riferimento ad alcuni artisti che hanno segnato il suo percorso come Schifano. Il suo tratto riesce a farsi pellicola con il film "L'ultimo terrestre" (2011); e la sua narrazione si è imposta a livello letterario, finalista al premio Strega. 
Una nuova via per la "nona arte" è rappresentata da ZEROCALCARE, fumettista romano. Rispetto a Gipi, non lanciato dalla Francia (pur essendo la madre francese), un esordio e un successo tutto italiano, partito dall'autoproduzione. Mentre Gipi è pittorico, il disegno di ZEROCALCARE è più riconoscibile come fumetto nero su bianco, non per questo meno complesso, la parte infatti verbale e dialogica è molto ricca, con pensieri che rivelano l'impegno sociale dell'autore, vicino ad alcune battaglie per i diritti dei cittadini. Due artisti dunque messi spesso a confronto, in copertina l'immagine di XL che li accomuna.

Max Ponte

dimanche 4 janvier 2015

Intervista alla radio con Stefano Faravelli



Vi ripropongo l'intervista radiofonica a Stefano Faravelli, torinese, pittore e protagonista dei "carnets de voyage", taccuini di viaggio, un vero e proprio genere artistico. L'artista propone una pittura tendente al surreale e un percorso che non esclude la narrazione e il pensiero filosofico. Sopra l'invito ad un suo evento. La registrazione è del 2011. Ritrovate l'intervista ad Ondivago qui.

samedi 3 janvier 2015

Potere Futurista, il mio e-book dal 20 febbraio in libreria

Intervista radio a Shinya Sakurai



Dal mio programma Ondivago, vi ripropongo un'intervista all'artista giapponese Shinya Sakurai, direttamente dal suo atelier, la registrazione è del 2011. L'opera che ho scelto per la copertina di questa pagina FB è dell'artista giapponese. Sopra ritrovate un invito ad una sua mostra. Per ascoltare l'intervista cliccate qui.

vendredi 2 janvier 2015

Alberto Casiraghy e le edizioni Pulcinoelefante in mostra a Milano



Alberto Casiraghy è un protagonista assoluto dell’editoria d’arte e della cultura italiana, creatore della piccola casa editrice Pulcinoelefante è attivo da 30 anni in un mondo in cui i materiali la poesia il sogno e la carta si incontrano. Le sue opere saranno in mostra fino al 10 gennaio presso la galleria Eroici Furori di Milano assieme ai lavori delle artiste Patrizia Novello e Katia Dilella. Casiraghy è un protagonista anche in rete, dove la pagina Facebook di PulcinoElefante (curata da Roberto Bernasconi) arriva a 16 mila likes e molte sono le condivisioni di aforismi che fanno il tour della rete distinguendosi per l’incisività del contenuto e la nobiltà dell’impressione tipografica. Le frasi di Alda Merini ad esempio o veri e propri lavori di poesia visiva che parrebbero stampe per pochi eletti lasciano un segno forte anche nel mondo telematico. Infine Casiraghy, editore poeta artista, è una persona aperta al dialogo e il suo laboratorio di Osnago in questi anni è diventato un punto di riferimento. La generosità dell’essere del fare e del poetare è la cifra di Casiraghy. Da non perdere la mostra milanese curata da Silvia Agliotti. Forse avrei dedicato l’intero spazio espositivo a Pulcinoelefante, rimandando le pur brave artiste compresenti ad una esposizione ulteriore. In ogni caso si tratta di un’ottima iniziativa, calata in un piacevole angolo della città.

Il Pulcinoelefante e altre meraviglie Alberto Casiraghy, Patrizia Novello, Katia Dilella 
4 dicembre 2014 – 10 gennaio 2015 Orari: mar-ven 15.30 – 19.00; sab 15.00 -18.00. 
Gli eroici furori arte contemporanea Via Melzo 30 – 20129 Milano

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in copertina il marchio Pulcinoelefante
Articolo pubblicato su La Poesia e lo Spirito